Archivi categoria: Fotografi professionisti

Workshop di Street Photography a Parigi: un’occasione per imparare, sperimentare e fotografare la città.

Eolo Perfido è un fotografo professionista che si occupa di ritratto, fotografia pubblicitaria ed editoriale da circa 14 anni.
Segnaliamo questo Workshop di street photography organizzato da Eolo Perfido e che si terrà a Parigi dal 14 al 17 Novembre 2013.

workshop eolo perfido street photography

Si tratta di un’occasione unica per imparare con un professionista ed il suo staff l’arte e la tecnica della street photography in un contesto urbano decisamente particolare: la città di Parigi.

Si parlerà di composizione fotografica e delle caratteristiche che permettono di aumentare il potenziale di uno scatto fotografico.

La street photography è stata, già nell’arco del XX secolo, uno strumento di narrazione del mondo circostante in particolar modo tramite scatti in bianco e nero ‘rubati’ alle circostanze della quotidianità.

Per maggiori informazioni e per prenotare gli ultimi posti disponibili: Workshop on the road

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Quando il fotografo è inconsapevole: Google Street View cattura il mondo e Jon Rafman ne scova i migliori scatti.

Tutti o quasi utilizziamo Google Maps e molti conoscono Street View, uno dei più potenti strumenti di esplorazione del mondo mai inventati.

Tramite un’auto, spesso avvistata come una creatura mitologica, e, a volte con altri mezzi di locomozione, Google esplora le strade del mondo e tramite una particolare fotocamera a nove obiettivi posti su una sfera è in grado di catturare a 360 gradi.

In modo più o meno inconsapevole, questo ‘mostro‘ a nove occhi diviene spesso un fotografo in grado di cogliere immagini davvero uniche, bizzarre e, spesso, divertenti ricordandoci che il soggetto migliore da fotografare è il mondo (tutto) che ci circonda.

jon rafman google street view

Una renna corre lungo la strada RV888 in Norvegia

L’artista canadese Jon Rafman ha avviato un progetto fotografico denominato The Nine Eyes of Google Street View nel quale, grazie ad una faticosissima ricerca su Google Maps durata ben tre anni, ha raccolto più di un centinaio di immagini davvero uniche in un sito e, di recente, anche in un libro disponibile online.

jon rafman google street view 2
Maggiori informazioni su: http://9-eyes.com, http://jonrafman.com/

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Silvia Grav, con la sua ricerca fotografica in bianco e nero, diventa Artista del mese su WeTransfer

Per chi usa WeTransfer, il sistema di trasferimento di file di grosse dimensioni, può essere un dettaglio.

silvia grav wetransfer

Tuttavia, le immagini di sfondo non passano mai inosservate: si tratta sempre di fotografie di notevole livello qualitativo.

silvia grav wetransferPer il mese di Ottobre, WeTransfer ha scelto la ricerca fotografica in bianco e nero ed il fotoritocco professionale di Silvia Grav, una fotografa di Madrid che sta portando avanti un percorso personalissimo di ricerca delle immagini.

Oltre alla qualità degli scatti, la Grav aggiunge elementi di fotoritocco e post-produzione che rendono le sue immagini davvero uniche, spesso inquietanti e drammatiche.

Potete seguire Silvia Grav su Facebook, sul sito web personale e soprattutto su Instagram e su Flickr, dove Silvia cura molto le proprie gallerie.

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National Geographic Magazine celebra 125 anni e la fotografia con un numero da collezione.

Sono poche le pubblicazioni che possono vantare una storia di 125 anni: National Geographic Magazine celebra il proprio (importante) anniversario con un numero da comprare, leggere e guardare con grande attenzione.

E’ un vero tributo alla fotografia, ed in particolare allo stile ed alla qualità delle foto che hanno contraddistinto il National Geographic durante tutto questo periodo.
Alcune immagini sono ormai icone del XX secolo, ed altre sicuramente lo diventeranno per il secolo in corso.

national geographic society 125 anniversario

La scelta delle immagini da inserire in questo numero deve essere stata sicuramente ardua: le foto conservate negli archivi di Washington della NGS sono circa 11 milioni e mezzo, un patrimonio di storia degli ultimi 123 anni (dalla prima foto pubblicata, sui 125 della rivista) che hanno raccontato e raccontano le vicende del nostro Pianeta e ampliato il mondo delle foto.

Inoltre, per chi volesse vedere dal ‘vivo’ le foto, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 2 marzo 2014, è possibile rivisitare i momenti più emozionanti di questi 125 anni firmati National Geographic in una mostra davvero unica.

Fonti: National Geographic Society e National Geographic Italia

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Come nasce una grande foto? “Lost in space” di Erez Marom raccontata dall’autore

Arrivare alla penisola di Snæfellsnes in Islanda non è esattamente agevole.
Scattare in condizioni difficili (Febbraio in Islanda…) richiede pianificazione ed esperienza ma i risultati possono dare grandi soddisfazioni.
La soddisfazione è ancora maggiore se si è in grado, come in questo caso, di documentare tutto il processo che ha portato dalla ripresa all’immagine finale.

Lost in Space

Erez Marom, l’autore di questo scatto, “Lost in space”, racconta in un post tutti gli step del del lavoro dietro quest’immagine che, come spiega l’autore, è un panorama verticale ottenuto dalla composizione in post-produzione di quattro scatti; in totale la foto risulta essere di circa 40 megapixel.

Utilizzando una Canon 5D MKIII ed un’ottica Samyang da 24mm f/1.4, le riprese sono state impostate a 15 secondi con ISO 3200: con questa fotocamera una simile alta sensibilità permette di raccogliere tanti dettagli (lo sfondo stellato) ed al contempo tenere un livello qualitativo più che accettabile.

In seguito con Adobe Camera RAW, Photoshop ed un particolare plug-in per la correzione di immagini panoramiche, PTLens, ha corretto (e ne spiega i passaggi) numerosi dettagli cromatici e di qualità dell’immagine.

Erez Marom Lost in Space Dpreview fotografia-digitale.com

[Fonti: DPReview e Erez Marom]

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Il fotoritocco e la post-produzione prima dell’era Photoshop? Ecco come funzionava…

Certo… al giorno d’oggi con PhotoShop è possibile quasi tutto.
Il fotoritocco ha raggiunto livelli veramente incredibili e, spesso, l’originale di una foto è così banalmente differente dalla versione definitiva per la pubblicazione.
Nonostante questi strumenti, molti fotografi scelgono ancora di non ritoccare le proprie immagini, lasciando all’immediatezza dello scatto, e degli errori che ne possono incorrere, il vero valore di una foto.

Tuttavia, fino a non molti anni fa, tutto questo non esisteva e le correzioni di tono, colore e luminosità venivano effettuate in camera oscura da veri e propri artisti.
Ecco dunque come si lavorava prima di PhotoShop e del digitale.
La famosa agenzia Magnum Photos di New York apre i propri archivi e svela come alcune delle foto più note siano state ritoccate tramite gli appunti e le note di Pablo Inirio, lo stampatore ufficiale dell’Agenzia.

Possiamo vedere come venissero post-prodotte foto come quella di James Dean o di Audrey Hepburn: schiarendo o addirittura bruciando zone e riducendo il contrasto di altre zone tramite mascherature.

fotoritocco prima di photoshop il

Ogni foto veniva stampata decine di volte con le modifiche volute, con un lavoro ed una capacità che rasentano l’arte.

post produzione

Ogni minimo dettaglio veniva vagliato: dal tempo di esposizione alla composizione chimica dei reagenti, dal tipo di carta all’effetto chiaroscuro da ottenere.

fotoritocco

La maggiore sorpresa deriva forse dal fatto che Pablo Inirio lavora ancora per Magnum nello stesso modo, anche nel pieno dell’era digitale, anche se qualcosa è cambiato (è passato ad Ilford quando Agfa ha chiuso i battenti): “I collezionisti e le gallerie prediligono ancora le stampe su carta”.

[Fonti: The Literate Lens e FSToppers]

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Gianni Berengo Gardin: Storie di un fotografo. A Palazzo Reale a Milano fino al 8/9/2013

Una grande retrospettiva a Milano permette di conoscere un grande Maestro della Fotografia.

Il Comune di Milano e Palazzo Reale, con la collaborazione di Tre Oci, Fondazione Forma, Civita Tre Venezie, presentano la mostra Gianni Berengo Gardin – Storie di un fotografo, a cura di Denis Curti.

Più di 180 immagini raccolte in nove macro sezioni – Gente di Milano, Morire di classe, Dentro le case, Venezia, Comunità romaní in Italia, I baci, Dentro le case, Fede religiosità riti, Berengo Gardin reporter: le collaborazioni con Il Mondo e il Touring Club Italiano – tracciano i momenti fondamentali dell’attività fotografica di una delle figure più prominenti e longeve del fotogiornalismo italiano, Gianni Berengo Gardin.

«Non mi interessa essere un artista, sono un testimone della mia epoca», ha ripetuto in più occasioni il fotografo ligure. Gardin inizia la sua carriera di fotoreporter nel 1965, lavorando per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni successivi ha collaborato con Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time. Dal 1990 è membro dell’agenzia fotografica Contrasto, la cui casa editrice ha realizzato nel 2005 il libro antologico Gianni Berengo Gardin.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale della mostra.

Quando: Dal 14/06/2013 al 08/09/2013
Orari: Lunedì: dalle ore 14.30 alle ore 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica: dalle ore 9.30 alle ore 19.30; giovedì e sabato: dalle ore 9.30 alle ore 22.30
Dove: Palazzo Reale, Milano
Telefono: 02 54917

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