Archivi categoria: Fotografia Digitale

LunaPic.com: un editor di immagini gratis, semplice e… completissimo

lunapic photo editorE’ difficile chiedere di più ad un software di ritocco fotografico: semplice, un insieme di funzioni molto completo e completamente gratuito!

Ecco Lunapic, un editor di immagini online, utilizzabile cioè come una normale pagina web, e che comprende un set di strumenti davvero notevole.

Non si tratta ovviamente di Photoshop, ma di un eccellente strumento per la maggior parte delle operazioni di fotoritocco, in particolare su computer che non hanno a disposizione particolari risorse di memoria (e non hanno installato software grafici).

Lunapic permette di lavorare completamente online, caricando dalla pagina web del sito direttamente le immagini su cui vogliamo lavorare, oppure aprendole da Facebook o Picasa.
E’ possibile effettuare praticamente qualsiasi operazione di ritocco grafico, fotografico, di effetti, di rimozione di imperfezioni e molto altro, fino alla generazione di animazioni (!) a partire da singoli frame ed un numero elevato di effetti di transizioni.

lunapic-image-editor-fotografia-digitaleHo cercato di riassumere i menu delle funzioni di Lunapic in una sola immagine, tuttavia è utilizzandolo che vi renderete conto della semplicità di questo tool!

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Brolly: un accessorio per fotografare sotto la pioggia?

Diciamolo chiaramente, l’inverno ed il brutto tempo riducono le possibilità di scattare.
La pioggia, in particolare, peggiora le condizioni costringendoci ad improbabili acrobazie per tenere in mano la fotocamera e coprirci (magari con un ombrello).

Brolly Umbrella

Nel panorama degli accessori al limite dell’incredibile, Brolly presenta un ombrello con un grip particolare che permette, in primo luogo, di continuare (a nostro rischio) di utilizzare i nostri amati smartphone e non doverci scollegare dai social network per due gocce di pioggia…

In secondo luogo, come documentano alcune foto in rete, può essere utilizzato dai fotografi che, lasciando a Gene Kelly gli apprezzamenti canori per la pioggia, non vogliono perdere l’occasione di fotografare e tenere al coperto il nostro prezioso patrimonio fotografico.

E’ possibile acquistarlo sullo store online di Brolly per circa $20.

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Crea il tuo poster con iPhone e iPad con Phoster

phoster app iphoneUn’applicazione decisamente utile: Phoster per iPhone e per iPad.

Phoster di Bucketlabs è un’app per iOS che permette di creare poster (da cui il nome) a partire da circa 200 template grafiche ben curate da sovrapporre ad una nostra foto, da scattare oppure già presente sul nostro device Apple nella cartella Immagini.

Una volta scelta la template e la foto, è possibile modificare numerosi elementi grafici ed inserire varie caselle di testo.

Il modus operandi è molto simile a Powerpoint: le caselle di testo possono essere spostate, ridimensionate e ne possono essere modificati font, stile e colori.

Il risultato finale può essere ulteriormente migliorato tramite la scelta di numerosi filtri creativi (ormai immancabili per App fotografiche).

L’immagine può essere quindi salvata nelle immagini su iPhone/iPad, condivisa sui social oppure stampata direttamente tramite AirPrint.

Per avere una migliore idea di quanto ci si possa sbizzarrire con questa app, consigliamo di visitare il sito dello sviluppatore Bucketlabs e sul notevole gruppo Flickr dedicato.

Phoster è disponibile su iTunes App Store e costa 1,79 euro.

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Regola dei terzi: cos’è e come applicarla alle nostre fotografie

La regola dei terzi è una tecnica fotografica essenziale che è stata utilizzata per secoli in pittura.
Può essere applicata a qualsiasi soggetto per migliorare la composizione ed il bilanciamento delle nostre immagini.

regola dei terzi

In poche parole, la regola dei terzi richiede di dividere (mentalmente, per cominciare) la nostra immagine usando due righe orizzontali e due verticali, come potete vedere nelle foto sottostanti.

Queste linee ‘di costruzione‘ sono fondamentali in quanto posizioneremo i soggetti lungo queste linee o nei punti di intersezione.

regola dei terzi

L’idea di base è che una composizione sbilanciata rispetto al centro dell’immagine sia più piacevole per l’occhio umano e risulti più naturale di un perfetto posizionamento centrale.
Permette anche di utilizzare molto le zone ‘morte‘ attorno al soggetto, normalmente non considerate.

Quando stiamo per scattare una foto, immaginiamo l’inquadratura come si vede nelle foto: cerchiamo quali elementi della foto siano i più importanti e proviamo a posizionarli vicino alle linee o alle intersezioni delle stesse.

Non si tratta di una regola ferrea e molte possono essere le eccezioni, tuttavia, una volta consapevoli di questa semplice regola, probabilmente saremo in grado di riconoscerla in tutte le fotografie che vediamo ogni giorno (spesso lo stesso fotografo ne è inconsapevole…).

In più, lo spostamento verso un lato del soggetto tende a ‘dare una direzione’ all’immagine stessa, spostando l’attenzione su un punto dove il soggetto principale sta guardando o tende a dirigersi.

regola dei terzi regola dei terzi

Spesso, il cropping (tagliare parti ai lati della fotografia) aiuta a costruire un miglior posizionamento secondo la regola dei terzi.

Quali strumenti possiamo utilizzare?

Molte fotocamere, sia reflex che compatte, possiedono la possibilità di sovrapporre una griglia di riferimento al display, in fase di scatto.
Alcune reflex permettono inoltre di attivare la griglia direttamente nell’oculare.

Possiamo anche utilizzare questo interessante tool online che consente di sovrapporre ad ogni pagina web una griglia e studiare la migliore composizione.
Si tratta di un bookmarklet, cioè uno strumento da aggiungere alla barra dei preferiti, che funziona con la maggior parte dei browser (e dei computer) attualmente in circolazione.

regola dei terzi

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Flickr aggiorna l’app per iOS e aggiunge l’Auto Upload: addio Photo Streaming?

Flickr iOS update 2013Flickr ha da poco aggiornato la propia app per iOS.

Non si tratta di un normale update e non comporta (solo) il restyling dell’interfaccia in conformità al nuovo sistema operativo iOS 7 e l’introduzione di alcuni strumenti di fotoritocco.

E’ stata introdotta la funzione di Auto Upload che provvederà a caricare, automaticamente (ed è possibile limitarla alla sola connessione Wi-Fi), sul nostro profilo Flickr, le foto che scatteremo con il nostro iPhone/iPad.

Si tratta di una mossa molto interessante da parte di Flickr/Yahoo che va a spiazzare la funzione di Photo Streaming introdotta da Apple e che, per diversi utenti, è risultata difficile e complessa da gestire.

Inoltre, con questa funzione, Flickr, che quest’anno ha cominciato ad offrire un terabyte gratuito di spazio per tutti gli utenti, intende sicuramente garantire il trend di crescita e di traffico per gli utenti iOS, tra i più attivi sul sito di condivisione delle foto.
Lo dimostrano i dati di Flickr che vedono i 14 modelli di device iOS saldamente in seconda posizione dopo tutte le fotocamere Canon e davanti a Nikon (Samsung è solo quinta, in questa classifica).

flickr iOS update 2013 chart

flickr iOS update 2013 chart

Fonte: http://www.flickr.com/cameras/

L’app di Flickr è gratuita e disponibile tramite Apple Store.

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Quando il fotografo è inconsapevole: Google Street View cattura il mondo e Jon Rafman ne scova i migliori scatti.

Tutti o quasi utilizziamo Google Maps e molti conoscono Street View, uno dei più potenti strumenti di esplorazione del mondo mai inventati.

Tramite un’auto, spesso avvistata come una creatura mitologica, e, a volte con altri mezzi di locomozione, Google esplora le strade del mondo e tramite una particolare fotocamera a nove obiettivi posti su una sfera è in grado di catturare a 360 gradi.

In modo più o meno inconsapevole, questo ‘mostro‘ a nove occhi diviene spesso un fotografo in grado di cogliere immagini davvero uniche, bizzarre e, spesso, divertenti ricordandoci che il soggetto migliore da fotografare è il mondo (tutto) che ci circonda.

jon rafman google street view

Una renna corre lungo la strada RV888 in Norvegia

L’artista canadese Jon Rafman ha avviato un progetto fotografico denominato The Nine Eyes of Google Street View nel quale, grazie ad una faticosissima ricerca su Google Maps durata ben tre anni, ha raccolto più di un centinaio di immagini davvero uniche in un sito e, di recente, anche in un libro disponibile online.

jon rafman google street view 2
Maggiori informazioni su: http://9-eyes.com, http://jonrafman.com/

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Silvia Grav, con la sua ricerca fotografica in bianco e nero, diventa Artista del mese su WeTransfer

Per chi usa WeTransfer, il sistema di trasferimento di file di grosse dimensioni, può essere un dettaglio.

silvia grav wetransfer

Tuttavia, le immagini di sfondo non passano mai inosservate: si tratta sempre di fotografie di notevole livello qualitativo.

silvia grav wetransferPer il mese di Ottobre, WeTransfer ha scelto la ricerca fotografica in bianco e nero ed il fotoritocco professionale di Silvia Grav, una fotografa di Madrid che sta portando avanti un percorso personalissimo di ricerca delle immagini.

Oltre alla qualità degli scatti, la Grav aggiunge elementi di fotoritocco e post-produzione che rendono le sue immagini davvero uniche, spesso inquietanti e drammatiche.

Potete seguire Silvia Grav su Facebook, sul sito web personale e soprattutto su Instagram e su Flickr, dove Silvia cura molto le proprie gallerie.

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National Geographic Magazine celebra 125 anni e la fotografia con un numero da collezione.

Sono poche le pubblicazioni che possono vantare una storia di 125 anni: National Geographic Magazine celebra il proprio (importante) anniversario con un numero da comprare, leggere e guardare con grande attenzione.

E’ un vero tributo alla fotografia, ed in particolare allo stile ed alla qualità delle foto che hanno contraddistinto il National Geographic durante tutto questo periodo.
Alcune immagini sono ormai icone del XX secolo, ed altre sicuramente lo diventeranno per il secolo in corso.

national geographic society 125 anniversario

La scelta delle immagini da inserire in questo numero deve essere stata sicuramente ardua: le foto conservate negli archivi di Washington della NGS sono circa 11 milioni e mezzo, un patrimonio di storia degli ultimi 123 anni (dalla prima foto pubblicata, sui 125 della rivista) che hanno raccontato e raccontano le vicende del nostro Pianeta e ampliato il mondo delle foto.

Inoltre, per chi volesse vedere dal ‘vivo’ le foto, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 2 marzo 2014, è possibile rivisitare i momenti più emozionanti di questi 125 anni firmati National Geographic in una mostra davvero unica.

Fonti: National Geographic Society e National Geographic Italia

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Come nasce una grande foto? “Lost in space” di Erez Marom raccontata dall’autore

Arrivare alla penisola di Snæfellsnes in Islanda non è esattamente agevole.
Scattare in condizioni difficili (Febbraio in Islanda…) richiede pianificazione ed esperienza ma i risultati possono dare grandi soddisfazioni.
La soddisfazione è ancora maggiore se si è in grado, come in questo caso, di documentare tutto il processo che ha portato dalla ripresa all’immagine finale.

Lost in Space

Erez Marom, l’autore di questo scatto, “Lost in space”, racconta in un post tutti gli step del del lavoro dietro quest’immagine che, come spiega l’autore, è un panorama verticale ottenuto dalla composizione in post-produzione di quattro scatti; in totale la foto risulta essere di circa 40 megapixel.

Utilizzando una Canon 5D MKIII ed un’ottica Samyang da 24mm f/1.4, le riprese sono state impostate a 15 secondi con ISO 3200: con questa fotocamera una simile alta sensibilità permette di raccogliere tanti dettagli (lo sfondo stellato) ed al contempo tenere un livello qualitativo più che accettabile.

In seguito con Adobe Camera RAW, Photoshop ed un particolare plug-in per la correzione di immagini panoramiche, PTLens, ha corretto (e ne spiega i passaggi) numerosi dettagli cromatici e di qualità dell’immagine.

Erez Marom Lost in Space Dpreview fotografia-digitale.com

[Fonti: DPReview e Erez Marom]

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Il fotoritocco e la post-produzione prima dell’era Photoshop? Ecco come funzionava…

Certo… al giorno d’oggi con PhotoShop è possibile quasi tutto.
Il fotoritocco ha raggiunto livelli veramente incredibili e, spesso, l’originale di una foto è così banalmente differente dalla versione definitiva per la pubblicazione.
Nonostante questi strumenti, molti fotografi scelgono ancora di non ritoccare le proprie immagini, lasciando all’immediatezza dello scatto, e degli errori che ne possono incorrere, il vero valore di una foto.

Tuttavia, fino a non molti anni fa, tutto questo non esisteva e le correzioni di tono, colore e luminosità venivano effettuate in camera oscura da veri e propri artisti.
Ecco dunque come si lavorava prima di PhotoShop e del digitale.
La famosa agenzia Magnum Photos di New York apre i propri archivi e svela come alcune delle foto più note siano state ritoccate tramite gli appunti e le note di Pablo Inirio, lo stampatore ufficiale dell’Agenzia.

Possiamo vedere come venissero post-prodotte foto come quella di James Dean o di Audrey Hepburn: schiarendo o addirittura bruciando zone e riducendo il contrasto di altre zone tramite mascherature.

fotoritocco prima di photoshop il

Ogni foto veniva stampata decine di volte con le modifiche volute, con un lavoro ed una capacità che rasentano l’arte.

post produzione

Ogni minimo dettaglio veniva vagliato: dal tempo di esposizione alla composizione chimica dei reagenti, dal tipo di carta all’effetto chiaroscuro da ottenere.

fotoritocco

La maggiore sorpresa deriva forse dal fatto che Pablo Inirio lavora ancora per Magnum nello stesso modo, anche nel pieno dell’era digitale, anche se qualcosa è cambiato (è passato ad Ilford quando Agfa ha chiuso i battenti): “I collezionisti e le gallerie prediligono ancora le stampe su carta”.

[Fonti: The Literate Lens e FSToppers]

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