Archivi categoria: Fotoritocco

LunaPic.com: un editor di immagini gratis, semplice e… completissimo

lunapic photo editorE’ difficile chiedere di più ad un software di ritocco fotografico: semplice, un insieme di funzioni molto completo e completamente gratuito!

Ecco Lunapic, un editor di immagini online, utilizzabile cioè come una normale pagina web, e che comprende un set di strumenti davvero notevole.

Non si tratta ovviamente di Photoshop, ma di un eccellente strumento per la maggior parte delle operazioni di fotoritocco, in particolare su computer che non hanno a disposizione particolari risorse di memoria (e non hanno installato software grafici).

Lunapic permette di lavorare completamente online, caricando dalla pagina web del sito direttamente le immagini su cui vogliamo lavorare, oppure aprendole da Facebook o Picasa.
E’ possibile effettuare praticamente qualsiasi operazione di ritocco grafico, fotografico, di effetti, di rimozione di imperfezioni e molto altro, fino alla generazione di animazioni (!) a partire da singoli frame ed un numero elevato di effetti di transizioni.

lunapic-image-editor-fotografia-digitaleHo cercato di riassumere i menu delle funzioni di Lunapic in una sola immagine, tuttavia è utilizzandolo che vi renderete conto della semplicità di questo tool!

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Fotomontaggi semplici, online e… gratis! Con PhotoMontager

PhotoMontager.comPhotoMontager è un’utile applicazione online per tutti gli amanti del fotomontaggio, una delle attività preferite (e dai risultati più divertenti) dalla maggior parte degli appassionati di fotografia ma che spesso richiede software dedicati, apprendimento (spesso non facile) e computer molto potenti.

La situazione è ancora più drammatica se dobbiamo effettuare semplici operazioni di fotomontaggio magari da altri computer e… in rapidità.

PhotoMontager.com ci viene in soccorso!

Facile da usare, Photomanager si basa sullo stesso procedimento di quasi tutte le applicazioni online per fotomontaggi: si carica la foto, si seleziona una delle tantissime opzioni, come sfondi scenari e quant’altro, e infine si salva il risultato finale.

Completamente gratuita e senza obbligo di registrazione, PhotoMontager è un’applicazione multilingua (italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese e cinese), consente di condividere le vostre creazioni con amici e appassionati di fotoritocco e di inviare i risultati ottenuti verso telefonini e smartphone.

Photomontager è disponibile come app anche per gli utenti Android e lo sarà presto come software per Mac/PC.

In questo video, alcune delle funzioni di PhotoMontager ed relativi risultati!

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Crea il tuo poster con iPhone e iPad con Phoster

phoster app iphoneUn’applicazione decisamente utile: Phoster per iPhone e per iPad.

Phoster di Bucketlabs è un’app per iOS che permette di creare poster (da cui il nome) a partire da circa 200 template grafiche ben curate da sovrapporre ad una nostra foto, da scattare oppure già presente sul nostro device Apple nella cartella Immagini.

Una volta scelta la template e la foto, è possibile modificare numerosi elementi grafici ed inserire varie caselle di testo.

Il modus operandi è molto simile a Powerpoint: le caselle di testo possono essere spostate, ridimensionate e ne possono essere modificati font, stile e colori.

Il risultato finale può essere ulteriormente migliorato tramite la scelta di numerosi filtri creativi (ormai immancabili per App fotografiche).

L’immagine può essere quindi salvata nelle immagini su iPhone/iPad, condivisa sui social oppure stampata direttamente tramite AirPrint.

Per avere una migliore idea di quanto ci si possa sbizzarrire con questa app, consigliamo di visitare il sito dello sviluppatore Bucketlabs e sul notevole gruppo Flickr dedicato.

Phoster è disponibile su iTunes App Store e costa 1,79 euro.

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Regola dei terzi: cos’è e come applicarla alle nostre fotografie

La regola dei terzi è una tecnica fotografica essenziale che è stata utilizzata per secoli in pittura.
Può essere applicata a qualsiasi soggetto per migliorare la composizione ed il bilanciamento delle nostre immagini.

regola dei terzi

In poche parole, la regola dei terzi richiede di dividere (mentalmente, per cominciare) la nostra immagine usando due righe orizzontali e due verticali, come potete vedere nelle foto sottostanti.

Queste linee ‘di costruzione‘ sono fondamentali in quanto posizioneremo i soggetti lungo queste linee o nei punti di intersezione.

regola dei terzi

L’idea di base è che una composizione sbilanciata rispetto al centro dell’immagine sia più piacevole per l’occhio umano e risulti più naturale di un perfetto posizionamento centrale.
Permette anche di utilizzare molto le zone ‘morte‘ attorno al soggetto, normalmente non considerate.

Quando stiamo per scattare una foto, immaginiamo l’inquadratura come si vede nelle foto: cerchiamo quali elementi della foto siano i più importanti e proviamo a posizionarli vicino alle linee o alle intersezioni delle stesse.

Non si tratta di una regola ferrea e molte possono essere le eccezioni, tuttavia, una volta consapevoli di questa semplice regola, probabilmente saremo in grado di riconoscerla in tutte le fotografie che vediamo ogni giorno (spesso lo stesso fotografo ne è inconsapevole…).

In più, lo spostamento verso un lato del soggetto tende a ‘dare una direzione’ all’immagine stessa, spostando l’attenzione su un punto dove il soggetto principale sta guardando o tende a dirigersi.

regola dei terzi regola dei terzi

Spesso, il cropping (tagliare parti ai lati della fotografia) aiuta a costruire un miglior posizionamento secondo la regola dei terzi.

Quali strumenti possiamo utilizzare?

Molte fotocamere, sia reflex che compatte, possiedono la possibilità di sovrapporre una griglia di riferimento al display, in fase di scatto.
Alcune reflex permettono inoltre di attivare la griglia direttamente nell’oculare.

Possiamo anche utilizzare questo interessante tool online che consente di sovrapporre ad ogni pagina web una griglia e studiare la migliore composizione.
Si tratta di un bookmarklet, cioè uno strumento da aggiungere alla barra dei preferiti, che funziona con la maggior parte dei browser (e dei computer) attualmente in circolazione.

regola dei terzi

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Silvia Grav, con la sua ricerca fotografica in bianco e nero, diventa Artista del mese su WeTransfer

Per chi usa WeTransfer, il sistema di trasferimento di file di grosse dimensioni, può essere un dettaglio.

silvia grav wetransfer

Tuttavia, le immagini di sfondo non passano mai inosservate: si tratta sempre di fotografie di notevole livello qualitativo.

silvia grav wetransferPer il mese di Ottobre, WeTransfer ha scelto la ricerca fotografica in bianco e nero ed il fotoritocco professionale di Silvia Grav, una fotografa di Madrid che sta portando avanti un percorso personalissimo di ricerca delle immagini.

Oltre alla qualità degli scatti, la Grav aggiunge elementi di fotoritocco e post-produzione che rendono le sue immagini davvero uniche, spesso inquietanti e drammatiche.

Potete seguire Silvia Grav su Facebook, sul sito web personale e soprattutto su Instagram e su Flickr, dove Silvia cura molto le proprie gallerie.

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Come nasce una grande foto? “Lost in space” di Erez Marom raccontata dall’autore

Arrivare alla penisola di Snæfellsnes in Islanda non è esattamente agevole.
Scattare in condizioni difficili (Febbraio in Islanda…) richiede pianificazione ed esperienza ma i risultati possono dare grandi soddisfazioni.
La soddisfazione è ancora maggiore se si è in grado, come in questo caso, di documentare tutto il processo che ha portato dalla ripresa all’immagine finale.

Lost in Space

Erez Marom, l’autore di questo scatto, “Lost in space”, racconta in un post tutti gli step del del lavoro dietro quest’immagine che, come spiega l’autore, è un panorama verticale ottenuto dalla composizione in post-produzione di quattro scatti; in totale la foto risulta essere di circa 40 megapixel.

Utilizzando una Canon 5D MKIII ed un’ottica Samyang da 24mm f/1.4, le riprese sono state impostate a 15 secondi con ISO 3200: con questa fotocamera una simile alta sensibilità permette di raccogliere tanti dettagli (lo sfondo stellato) ed al contempo tenere un livello qualitativo più che accettabile.

In seguito con Adobe Camera RAW, Photoshop ed un particolare plug-in per la correzione di immagini panoramiche, PTLens, ha corretto (e ne spiega i passaggi) numerosi dettagli cromatici e di qualità dell’immagine.

Erez Marom Lost in Space Dpreview fotografia-digitale.com

[Fonti: DPReview e Erez Marom]

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Il fotoritocco e la post-produzione prima dell’era Photoshop? Ecco come funzionava…

Certo… al giorno d’oggi con PhotoShop è possibile quasi tutto.
Il fotoritocco ha raggiunto livelli veramente incredibili e, spesso, l’originale di una foto è così banalmente differente dalla versione definitiva per la pubblicazione.
Nonostante questi strumenti, molti fotografi scelgono ancora di non ritoccare le proprie immagini, lasciando all’immediatezza dello scatto, e degli errori che ne possono incorrere, il vero valore di una foto.

Tuttavia, fino a non molti anni fa, tutto questo non esisteva e le correzioni di tono, colore e luminosità venivano effettuate in camera oscura da veri e propri artisti.
Ecco dunque come si lavorava prima di PhotoShop e del digitale.
La famosa agenzia Magnum Photos di New York apre i propri archivi e svela come alcune delle foto più note siano state ritoccate tramite gli appunti e le note di Pablo Inirio, lo stampatore ufficiale dell’Agenzia.

Possiamo vedere come venissero post-prodotte foto come quella di James Dean o di Audrey Hepburn: schiarendo o addirittura bruciando zone e riducendo il contrasto di altre zone tramite mascherature.

fotoritocco prima di photoshop il

Ogni foto veniva stampata decine di volte con le modifiche volute, con un lavoro ed una capacità che rasentano l’arte.

post produzione

Ogni minimo dettaglio veniva vagliato: dal tempo di esposizione alla composizione chimica dei reagenti, dal tipo di carta all’effetto chiaroscuro da ottenere.

fotoritocco

La maggiore sorpresa deriva forse dal fatto che Pablo Inirio lavora ancora per Magnum nello stesso modo, anche nel pieno dell’era digitale, anche se qualcosa è cambiato (è passato ad Ilford quando Agfa ha chiuso i battenti): “I collezionisti e le gallerie prediligono ancora le stampe su carta”.

[Fonti: The Literate Lens e FSToppers]

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