Archivi categoria: Fotografia Analogica

Regola dei terzi: cos’è e come applicarla alle nostre fotografie

La regola dei terzi è una tecnica fotografica essenziale che è stata utilizzata per secoli in pittura.
Può essere applicata a qualsiasi soggetto per migliorare la composizione ed il bilanciamento delle nostre immagini.

regola dei terzi

In poche parole, la regola dei terzi richiede di dividere (mentalmente, per cominciare) la nostra immagine usando due righe orizzontali e due verticali, come potete vedere nelle foto sottostanti.

Queste linee ‘di costruzione‘ sono fondamentali in quanto posizioneremo i soggetti lungo queste linee o nei punti di intersezione.

regola dei terzi

L’idea di base è che una composizione sbilanciata rispetto al centro dell’immagine sia più piacevole per l’occhio umano e risulti più naturale di un perfetto posizionamento centrale.
Permette anche di utilizzare molto le zone ‘morte‘ attorno al soggetto, normalmente non considerate.

Quando stiamo per scattare una foto, immaginiamo l’inquadratura come si vede nelle foto: cerchiamo quali elementi della foto siano i più importanti e proviamo a posizionarli vicino alle linee o alle intersezioni delle stesse.

Non si tratta di una regola ferrea e molte possono essere le eccezioni, tuttavia, una volta consapevoli di questa semplice regola, probabilmente saremo in grado di riconoscerla in tutte le fotografie che vediamo ogni giorno (spesso lo stesso fotografo ne è inconsapevole…).

In più, lo spostamento verso un lato del soggetto tende a ‘dare una direzione’ all’immagine stessa, spostando l’attenzione su un punto dove il soggetto principale sta guardando o tende a dirigersi.

regola dei terzi regola dei terzi

Spesso, il cropping (tagliare parti ai lati della fotografia) aiuta a costruire un miglior posizionamento secondo la regola dei terzi.

Quali strumenti possiamo utilizzare?

Molte fotocamere, sia reflex che compatte, possiedono la possibilità di sovrapporre una griglia di riferimento al display, in fase di scatto.
Alcune reflex permettono inoltre di attivare la griglia direttamente nell’oculare.

Possiamo anche utilizzare questo interessante tool online che consente di sovrapporre ad ogni pagina web una griglia e studiare la migliore composizione.
Si tratta di un bookmarklet, cioè uno strumento da aggiungere alla barra dei preferiti, che funziona con la maggior parte dei browser (e dei computer) attualmente in circolazione.

regola dei terzi

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National Geographic Magazine celebra 125 anni e la fotografia con un numero da collezione.

Sono poche le pubblicazioni che possono vantare una storia di 125 anni: National Geographic Magazine celebra il proprio (importante) anniversario con un numero da comprare, leggere e guardare con grande attenzione.

E’ un vero tributo alla fotografia, ed in particolare allo stile ed alla qualità delle foto che hanno contraddistinto il National Geographic durante tutto questo periodo.
Alcune immagini sono ormai icone del XX secolo, ed altre sicuramente lo diventeranno per il secolo in corso.

national geographic society 125 anniversario

La scelta delle immagini da inserire in questo numero deve essere stata sicuramente ardua: le foto conservate negli archivi di Washington della NGS sono circa 11 milioni e mezzo, un patrimonio di storia degli ultimi 123 anni (dalla prima foto pubblicata, sui 125 della rivista) che hanno raccontato e raccontano le vicende del nostro Pianeta e ampliato il mondo delle foto.

Inoltre, per chi volesse vedere dal ‘vivo’ le foto, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 2 marzo 2014, è possibile rivisitare i momenti più emozionanti di questi 125 anni firmati National Geographic in una mostra davvero unica.

Fonti: National Geographic Society e National Geographic Italia

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Il fotoritocco e la post-produzione prima dell’era Photoshop? Ecco come funzionava…

Certo… al giorno d’oggi con PhotoShop è possibile quasi tutto.
Il fotoritocco ha raggiunto livelli veramente incredibili e, spesso, l’originale di una foto è così banalmente differente dalla versione definitiva per la pubblicazione.
Nonostante questi strumenti, molti fotografi scelgono ancora di non ritoccare le proprie immagini, lasciando all’immediatezza dello scatto, e degli errori che ne possono incorrere, il vero valore di una foto.

Tuttavia, fino a non molti anni fa, tutto questo non esisteva e le correzioni di tono, colore e luminosità venivano effettuate in camera oscura da veri e propri artisti.
Ecco dunque come si lavorava prima di PhotoShop e del digitale.
La famosa agenzia Magnum Photos di New York apre i propri archivi e svela come alcune delle foto più note siano state ritoccate tramite gli appunti e le note di Pablo Inirio, lo stampatore ufficiale dell’Agenzia.

Possiamo vedere come venissero post-prodotte foto come quella di James Dean o di Audrey Hepburn: schiarendo o addirittura bruciando zone e riducendo il contrasto di altre zone tramite mascherature.

fotoritocco prima di photoshop il

Ogni foto veniva stampata decine di volte con le modifiche volute, con un lavoro ed una capacità che rasentano l’arte.

post produzione

Ogni minimo dettaglio veniva vagliato: dal tempo di esposizione alla composizione chimica dei reagenti, dal tipo di carta all’effetto chiaroscuro da ottenere.

fotoritocco

La maggiore sorpresa deriva forse dal fatto che Pablo Inirio lavora ancora per Magnum nello stesso modo, anche nel pieno dell’era digitale, anche se qualcosa è cambiato (è passato ad Ilford quando Agfa ha chiuso i battenti): “I collezionisti e le gallerie prediligono ancora le stampe su carta”.

[Fonti: The Literate Lens e FSToppers]

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